|
Menu |
|
|
|
|
L'intervista di Vianello al "Tirreno"
|
Incontriamo, nelle prime ore di un pomeriggio caldissimo, il nuovo ds del settore giovanile dell'AC Maliseti, Enrico Vianello (ex giocatore di Vaianese - che tempi quelli in cui giocava a fianco del mitico rosso di Prato, Lucio Dell’Angelo - e Vernio). Vianello, dopo una parentesi da tecnico proprio all’Impavida dove quest’anno aveva condotto la formazione Juniores, è approdato a Maliseti e qui, su consiglio e pressione del frizzante presidente amaranto, accoppierà al lavoro di tecnico degli esordienti quello di direttore sportivo...
Allora, Vianello, come ci si trova in questa doppia veste?
«Sicuramente non è un abito facile da indossare; come le cravatte, belle, ma anche impegnative e devo ringraziare gli amici Doni e Bardazzi per l’aiuto che mi stanno offrendo in queste prime fasi. Ad allenare sono abituato, il profumo dell’ erba e gli odori della fatica mi sono familiari e piacevoli mentre ritrovarsi dietro un tavolo alle prese con mille fogli e un telefono sempre pronto a squillare è un’esperienza completamente nuova ma ugualmente intrigante ed appassionante per tanti motivi, da quello che ti permette di avere una panoramica più completa del calcio giovanile pratese all’altro che ti pone ai vertici di una società che, se poi si chiama Maliseti, ti offre la possibilità di confrontarti coi migliori settori giovanili toscani e non solo».
Il presidente Pacini è una persona squisita ma anche un vulcano di idee ed un accentratore, come si presenta il rapporto? Può essere fonte di una ulteriore crescita per una società che presenta tre formazioni al via dei regionali,unica nel territorio pratese?
«Il mio insediamento ufficiale è avvenuto solo il quindici giugno e l’approccio con il presidente è stato cordiale ed improntato alla massima fiducia e stima; abbiamo lo stesso modo di vedere e concepire il calcio: cercare, cioè, di far crescere i nostri ragazzi nel migliore dei modi offrendo modelli di comportamento improntati e motivati da una solida cultura sportiva e provare, sempre nel rispetto degli avversari, a vincere con l’obiettivo finale di raggiungere la formazione anche dell’uomo oltrechè del giocatore. Il nostro gruppo dirigenziale ha delle prerogative proprie che vuole riflettere sul metodo di far calcio in questa società che si propone di essere un centro di aggregazione e incontro che vada oltre gli orari ed i confini delle manifestazioni sportive e proprio per questo molte delle nostre energie vanno a confluire nel Centro Ristoro sempre più funzionale ed accogliente».
Quadri tecnici pronti per la nuova stagione?
«Sì, abbiamo da tempo definito l’organico dei tecnici affidandoci ad allenatori tutti regolarmente tesserati ed in grado di proporre le metodologie più innovative per l’allenamento dei nostri calciatori. Ci siamo già mossi anche sul mercato per trovare quegli elementi che permettano alle nostre squadre di fare un ulteriore salto di qualità ma per i nomi è meglio aspettare l’apertura dei tesseramenti per non avere sgradite sorprese. Gli Juniores, impegnati nei regionali, avranno in panchina il confermatissimo Carovani che viene da un ciclo di stagioni davvero eccellenti. L’intera categoria allievi, sia regionale sia provinciale, vedrà ancora sul ponte di comando mister Giovanni Padula,il tecnico ideale per plasmare e costruire i ragazzi in questa delicata fase. L’avere sott’occhio tutta la categoria allievi permetterà all’esperto allenatore pratese di mettere in campo sempre la formazione migliore e di notare anche i più piccoli miglioramenti di ogni singolo calciatore. Ai giovanissimi regionali, categoria dove nella passata stagione abbiamo sofferto non poco guadagnando la salvezza solo all’ultima giornata, ci sarà mister Massimo Nelli che viene dalla Lanciotto e che ha una grande esperienza di questi campionati. Nei Giovanissimi provinciali avremo ancora Alessandro Becheri che continuerà a lavorare con i ragazzi che aveva l’anno scorso nel tentativo di individuare i talenti migliori da inserire gradualmente nei regionali. Ci aspettiamo da questa categoria una stagione di transizione e di impegno che ci permetta di far crescere sia sul piano fisico tecnico sia sul piano mentale e della concentrazione il maggior numero di calciatori per provare a dare un serio assalto alla categoria la stagione successiva».
Alla guida degli Esordienti A ci sarà lei.
«Non conosco la rosa e l’ho vista giocare solo un paio di volte. Ci sono sedici, diciotto ragazzi che mister Montemaggi, nella stagione passata del calcio a nove, ha ben svezzato. I valori fisici e tecnici mi sembrano buoni ma il passaggio al campo intero ed a un minutaggio superiore comporta sempre dei problemi che col lavoro cercheremo di superare. Per questi ragazzi i margini di miglioramento mi sembrano essere molti e credo che col dialogo riusciremo a raggiungerli per una stagione che mi auguro proficua sotto l’aspetto del gioco e dei risultati».
Rimane la Scuola Calcio.
«Il nostro fiore all’occhiello. Abbiamo più di duecento tesserati e copriamo le annate dal 1996 al 2001 con un’equipe di tecnici staordinaria per il valore professionale e per la capacità di instaurare un rapporto coi piccoli calciatori rappresentata da D’Arma, Midili F. e Midili G., Bergonzoni, Oloferne e Martini che saranno coordinati dal direttore della scuola Fabio Montemaggi, un vero mago coi più piccoli per la sua capacità di intravedere anche le qualità più nascoste e per quel suo modo di lavorare così puntiglioso e continuo ma che non mette mai da parte l’elemento ludico e gioioso del calcio riuscendo così a far crescere i suoi allievi in un clima disteso e tranquillo preservandoli sempre da qualsiasi tensione e stress».
Un Maliseti ambizioso dunque. Volete diventare per la provincia di Prato quel che Margine è per il pistoiese o Sesto per la zona fiorentina?
«Non abbiamo - risponde il ds Vianello concludendo l’intervista - nessuna pietra di paragone. Il nostro fine è quello di trasmettere comportamenti corretti per aiutare i nostri giovani ad integrarsi nel mondo sociale e a comprendere al meglio quello sportivo. Vorremmo riuscire a non perdere mai alcun ragazzo e se c’è, come in effetti c’è, la voglia di crescere e di vincere questa non deve mai disgiungersi dalla volontà di costruire l’uomo prima del calciatore. Insegnare uno stop, uno stacco di testa o un taglio senza pallone è importante ma senza fornire anche qualità morali e psicologiche come l’umiltà, la generosità e l’amicizia non credo si riesca ad andare troppo lontano e qui, a Maliseti, di strada ne vogliamo fare ancora tanta».
Concetti molto importanti e promettenti quelli conclusivi per il nuovo personaggio che ricopre due ruoli nel Maliseti.
(da "Il Tirreno", 10 luglio 2007)
Postato Martedi 10 Luglio 2007 - 09:03 (letto 1029 volte)
Le ultime notizie relative a questo argomento Fabbri: «Prova di carattere, importante muovere sempre la classifica...» (04/03/2020 - 15:54) letto 310 volte
Tutte le notizie relative a questo argomento
|
|
|
|
|
Login |
|
|
|
|
Utenti |
|
Persone on-line: 0 amministratori 0 utenti 50 ospiti
|
|
|
|
Cerca |
|
|
|
|