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Cavalieri: «L'esonero una delusione, ma Maliseti resterà per sempre nel mio cuore»
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Intervista a mister Simone Cavalieri, con il quale ripercorriamo sette stagioni con il Maliseti Tobbianese, con tante soddisfazioni e qualche delusione...
CAVALIERI: «Sono tanti i momenti belli. Il primo anno, nel 2010/11, partendo da -6 con il '94, avevamo l'obiettivo della salvezza. In estate avevamo perso diversi ragazzi andati a fare l'èlite. Invece arrivammo quinti, in coppa regionale, giocando contro il Margine Coperta. Era una squadra importante con Cibella, Melani, Di Noto.
Nel 2011/12 con il '95 siamo ripartiti dai provinciali, dovevamo assolutamente vincere, anche perché dietro c'era un '96 molto forte. Perdemmo la prima in casa contro la Pietà, sentivamo la pressione del risultato a tutti i costi. Poi però abbiamo preso il via, con l'aiuto anche dei '96 che quell'anno vinsero anche il campionato Allievi B. Ricordo ancora la bellissima festa a Comeana, è stata una liberazione.
Con il '96 poi nel 2012/13 abbiamo vinto il campionato regionale, quella era una squadra fortissima, con Caggianese, Giandonati, Konica, Mangani, Palaj... Avevo un attacco stellare, facevano sempre gol. A dicembre perdendo una partita a Lanciotto, avevano allagato il campo mettendo la moquette sui tombini, andammo al giro di boa a -6 dal Capostrada. Durante la sosta lavorammo tutti i giorni per passare a tre dietro, nel girone di ritorno abbiamo potuto contare anche su Manetti del '97 in difesa. Nel girone di ritorno è stata una cavalcata impressionante, abbiamo fatto 12 punti in più del Capostrada. All'ultima giornata abbiamo festeggiato con il Lanciotto. Alla fine nella storia rimangono le vittorie. Io a Maliseti ho vinto.
L'anno successivo 2013/14 con il'97 nell'élite. Mi commuovo ancora a parlarne, un gruppo meraviglioso. Ci davano tutti per retrocessi, secondo alcuni dovevamo fare 6 punti al massimo. Ragazzi intelligentissimi, con alcune individualità come Del Bianco, Cardinale, Berti che quell'anno segnò 23 gol su azione. Mosconi, Nani, Manetti, Cuorvo... E' la squadra mia squadra che ha giocato il miglior calcio, giocava a due tocchi. Certe partite mi mettevo a sedere, facevano da soli. Siamo diventati vicecampioni regionali, ci siamo giocati la partita decisiva con la Cattolica Virtus, partendo da -5 in classifica, quella domenica c'era tantissima gente al campo a Maliseti. Andammo avanti 2-0 dopo 10', poi loro andarono avanti 3-2, pareggiammo e sfiorammo il 4-3 con Mosconi. Quell'anno arrivammo alla finale di coppa alle Due Strade, finale che giocammo rimaneggiati senza Maffii e Manetti squalificati e senza Berti infortunato. I '97 erano un po' stanchi, ma in finale giocarono loro perché se lo meritavano, senza mettere titolari i '98. Ce la giocammo comunque alla pari con il Tau Calcio. Ho sempre cercato di salvaguardare il gruppo. E quello era un gruppo splendido, anche con i genitori.
L'annata successiva è stata meno bella, con i '98 abbiamo dovuto mandare via dei ragazzi perché non facevano gruppo. I vecchi non accettavano i nuovi, ci furono dei problemi. Prima del recupero di Capostrada eravamo ultimi, poi con tre vittorie, di cui una storica in casa della Cattolica Virtus, ci siamo risollevati. Era una situazione difficile, ma con la società vicina siamo riusciti ad uscirne, salvandoci all'ultima giornata a Cecina. Non era una brutta squadra, c'erano Amerighi, Nincheri, Munì, Tardelli. Ma mancava l'amalgama, anche per colpa mia sicuramente, non me ne voglio tirare fuori.
Nel 2015/16 con i '99, gruppo fortissimo, anni che stavano insieme. Partenza difficile, con tanti problemi, la tragedia di Grasso. Ma sotto l'aspetto caratteriale quella squadra aveva una marcia in più, Santini, Bambini, Cavalieri, Vannucchi, Dano, Caponnetto... Vinto 3-0 a Cascina abbiamo preso il via... se non si fosse infortunato Lanzilli saremmo arrivati certamente in coppa regionale.
Cosa non ha funzionato quest'anno? E' colpa di tutti, dovevamo dare di più, io per primo, i ragazzi, la società. Sono quelle annate che nascono male e si raddrizzano male. Ma c'erano tutte le possibilità di uscirne.
L'esonero? Quando ho svuotato l'armadietto mi sono commosso, non lo nascondo. Sono venuto a Maliseti che mio figlio aveva 8 anni, ora ne ha 15... a Maliseti ho dedicato tantissimo tempo, non sono mai stato un allenatore che veniva alle 3 per l'allenamento e andava via alle 5. Speravo ci fosse un po' più di riconoscenza per quello che ho dato in questi sette anni. Sì, mi sono sentito un po' abbandonato. Da una persona in particolare, che sentivo vicina a me. I ragazzi? Mi sono state riportate diverse versioni. Non voglio rispondere, alimenterei solo le polemiche.
Ringrazio tutte le persone, tante, che mi hanno chiamato in questi giorni. Il primo è Pino Cibella, una persona meravigliosa che in sette anni come dirigente accompagnatore è sempre stato presente, non ci ha mai fatto mancare niente. E' un amico vero e lo sarà sempre. E poi ringrazio tutte le persone che in questi anni ci hanno accompagnato, i dirigenti, i genitori, i ragazzi. Ringrazio Vincenzo Beccari, amico mio che è venuto a darmi una mano nell'anno meno fortunato.
Futuro? Mi sto accorgendo di avere tanto tempo libero, che non avevo. In questi anni non ho mai preso in considerazione la possibilità di lasciare il Maliseti, non sono mai andato a parlare con nessuna società. Ho ricevuto già un paio di proposte, una che non mi sarei mai aspettato, vedremo cosa mi riserverà il futuro. Sicuramente Maliseti mi resterà per sempre nel cuore, sarò per sempre un tifoso, sono stato anche a Firenze Ovest a vedere la semifinale, ci sarò per la finale, e seguirò la Juniores perché l'ho promesso ai ragazzi...»
Postato Martedi 14 Febbraio 2017 - 18:02 (letto 1799 volte)
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