Il direttore sportivo della società Bruno Doni commenta: «La speranza, ovviamente, è quella che non si tratti di una chiusura simbolica ma che porti davvero a dei sostanziali cambiamenti». «In Italia c’è troppo buonismo: quando si parla di pene severe si grida subito alla stato oppressivo: qui ci vuole non solo la sosta ma anche un’applicazione severa delle leggi esistenti. E poi tutte quelle pressioni e quei processi che su tv e giornali stressano il nostro calcio non sono una cosa normale. Credo che questo sia il momento giusto di trovare delle soluzioni non solo ad alti livelli ma anche a livello giovanile, dove tutto comincia». |