Nell\'omelia di don Santino un richiamo ai valori autentici del Natale... «Dio ha tanto amato il mondo da darci il suo unico figlio - ha ricordato don Santino - per questo la sostanza degli auguri di Natale è racchiusa in tre parole, ti voglio bene. Gli auguri danno fastidio quando sono formali, tanto per rispettare una tradizione o per dovere di galateo. Ti voglio bene è il dono più grande e più bello, perché è la disponibilità alla vita...» «Nelle ultime settimane sono stati realizzati i presepi dei rioni. Ho gioito nel vedere tante persone contente a lavorare insieme. Mi sono detto: questo è il Natale, persone che si vogliono bene. È questa la vita di un paese, di una parrocchia. Una vita attraversata da persone che si vogliono bene». «Natale è Gesù Cristo. Nasce fra i poveri, chiama i poveri, muore fra i disprezzati e condannati per dirci: ti voglio bene. Nella Parola di Giovanni è racchiuso tutto il mistero della salvezza. Essere nel cuore di qualcuno, avere nel cuore qualcuno. Ma qui si tratta di mettere in noi Gesù, colui che ha detto che non c’è amore più grande di chi sa dare la vita. Gesù che ha detto: il pane, l’acqua, il vestito, l’ospitalità, la cura data anche al più piccolo degli uomini è fatta direttamente a lui. Gesù che ci chiama beati e benedetti nella misura in cui vogliamo bene a chi è sulla nostra strada. Se il nostro cuore non è abitato da Dio è vuoto, manca la fonte del bene, si diventa distruttivi con se stessi e verso gli altri». «Si parla di disagio giovanile. Preoccupano le siringhe conficcate negli alberi ai giardini, si delibera l\'illuminazione dei giardini. Va bene per dare agli spazi della convivenza la vivibilità che sarebbe propria. Ma il disagio va cercato su altri versanti. Forse è il cuore ad essere vuoto. E perché no, la mancanza di Dio. Forse sono le coscienze che andrebbero illuminate. Se chi è chiamato per vocazione a tracciare strade di bene, non lo fa. Se un genitore non vuole dare Dio, forse perché scomoda, non ci si meravigli se il cuore dei nostri ragazzi sarà abitato dal male. Abbiamo celebrato la cresima meno di un mese fa. Ecco i ragazzi non si vedono più, perché non interessa formare la loro coscienza al bene a chi deve essere per loro segno credibile, guida. Se la scuola la fa il Grande Fratello o l\'Isola dei Famosi sono i cervelli che vanno illuminati, più che i giardini...» «La salvezza, la sostanza dell’augurio di Natale sta in queste parole: e venne ad abitare in noi. Andate e vedete un bambino, una persona. Gesù ci invita a chinarci sulla persona, ogni persona, perché non c’è un bene parziale. O c’è tutto o non c’è per nulla». «Auguri. Vorrei dire a tutti, senza retorica, ti voglio bene. Vorrei che in ogni casa, in ogni incontro ci si possa dire: ti voglio bene. Questo è Gesù, questo è il suo ed il nostro Natale...» Registrati ora a Maliseti.it! |