Emergenza suicidi alla Dogaia, vertice tra Asl e direzione del carcere. Le criticità in un documento dello scorso luglio


La prossima settimana nel Carcere della Dogaia di Prato si terrà un incontro tra il direttore sanitario dell’Asl4, Francesco Bellomo, il direttore del penitenziario, Vincenzo Tedeschi,la responsabile della salute in carcere dell’Asl 4, Antonella Manfredi e il direttore zona- distretto dell’Asl 4, Riccardo Poli.......

La riunione è stata fissata per esaminare la situazione carceraria di Prato dopo i recenti episodi di suicidi e tentati suicidi.
Lo scorso luglio nella casa Circondariale era stato effettuato un sopralluogo periodico da parte del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 4 per verificare le condizioni igienico-sanitarie della struttura e i servizi alla persona. Una relazione successiva al sopralluogo a firma del direttore generale Bruno Cravedi, è stata poi inviata alle autorità. In questo documento si evidenziava: “Dai dati relativi alle presenze forniti dall’amministrazione della Casa Circondariale contro un capienza regolamentare di 476 persone e “tollerabile” (n.d.r. giudizio non nostro) di 713 persone si rileva una presenza nel dicembre 2010 di 707 detenuti, nel dicembre 2011 di 708 detenuti e nel giugno 2012 di 718 detenuti con un affollamento che in alcune sezioni della Media Sicurezza comporta 80 presenze in 25 camere doppie idonee ad ospitarne 50” . La relazione si concludeva “Il persistere delle carenze igieniche e manutentive della struttura abbinata al sovraffollamento, rendono la situazione, a nostro parere, sempre più critica e tale da compromettere il mantenimento dei requisiti igienico-sanitari minimi e creare le condizioni lesive per la salute e la stessa dignità della persona”.
A più riprese i tecnici dell’Asl 4 avevano relazionato al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria le situazioni per le quali si rendevano necessari interventi e per favorire i quali la Regione Toscana ha deliberato apposito contributo. Infatti, in questo presidio è operativo un sistema di comunicazione integrato con l’ospedale di Prato. Funziona un Cup interno ed è stata attivata la telemedicina (trasmissione di dati prodotti da strumenti diagnostici) con particolare riferimento alla valutazione degli elettrocardiogrammi. E’ funzionante un laboratorio di analisi chimiche per le emergenze. Sono attive le branche specialistiche: cardiologia, odontoiatria, infettivologia, oculistica, otorinolaringoiatria, psichiatria, dermatologia, radiologia ed ecografia. “Tali interventi- conclude l’Asl – rischiano però di essere vanificati dalle gravi carenze della struttura che non consentono il pieno rispetto del diritto alla salute dei reclusi e del personale di custodia”.
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