Il primo incontro di monsignor Agostinelli, da oggi nuovo vescovo della diocesi di Prato, con il suo popolo è stato con i giovani. Alle ore 14,05, in perfetto orario rispetto al programma stilato dal Comitato di accoglienza, Agostinelli ha fatto il suo arrivo in città. Ad accoglierlo per primi, in piazza Santa Maria delle Carceri, oltre al sindaco di Prato, Roberto Cenni, al vicesindaco Goffredo Borchi e al presidente della Provincia Lamberto Gestri, una folla festante di giovani di tutte le età................ Più di 300, tra ragazzi e ragazze appartenenti alle varie parrocchie della diocesi con gli scout dei gruppi Agesci, che cantando «Emmanuel» (canzone simbolo della Giornata mondiale della Gioventù di Roma del 2000) hanno accolto il loro nuovo vescovo con sorrisi e applausi. «Benvenuto, eccellenza reverendissima – ha detto il sindaco Roberto Cenni, prendendo la parola per primo – benvenuto a Prato. Questa è una città provata, ma con profonde radici di grandi valori. Riusciremo a superare le avversità che da diversi anni ci stanno mettendo in crisi e proprio per rialzarci sarà importante la sua funzione. Sono convinto che i pratesi troveranno in lei un punto di riferimento». «Questa è una grande terra – ha proseguito il presidente della Provincia Lamberto Gestri – fatta di uomini e donne generosi. Una terra che è sempre stata accogliente ma che, a causa della crisi, rischia di perdere questa caratteristica. Oggi c’è grande inquietudine e tanta preoccupazione per il futuro. I lavoratori temono di perdere il loro posto e proprio questo mette a repentaglio la nostra accoglienza. È necessario restituire speranza ai nostri giovani», ha concluso il presidente. E proprio i giovani, con la loro presenza, hanno abbracciato con grande affetto il nuovo vescovo giunto a Prato dopo un primo episcopato a Grosseto. Don Alessio Santini, responsabile della Pastorale Giovanile, ha donato a mons. Agostinelli il Vangelo, raccogliendo un sentito ringraziamento. «I problemi ci sono – sono state le prime parole del Pastore – ma non possiamo evaderli, dobbiamo fare tutto il possibile. Credo che Prato abbia la capacità di dare una risposta emblematica e, in questo, la collaborazione tra diocesi e istituzioni non può non esserci». «La chiesa non può stare dentro le sacrestie – ha continuato Agostinelli, riprendendo un punto fondamentale del suo primo discorso alla città, inviato il giorno della sua nomina il 29 settembre scorso – la Chiesa deve uscire tra la gente, con i suoi parroci. La Chiesa di Prato c’è stata, c’è e ci sarà». Poi mons. Agostinelli, accompagnato dal Sindaco e dal Presidente della Provincia, insieme ai tutti i giovani presenti, ha attraversato il centro cittadino per raggiungere piazza Duomo, luogo della celebrazione eucaristica di ingresso. La Chiesa di Prato ha un nuovo vescovo. Quest’oggi, domenica 25 novembre, mons. Franco Agostinelli ha fatto il suo ingresso solenne in diocesi. Intorno alle 14, in perfetto orario sul programma stilato dal Comitato accoglienza, il nuovo Pastore è arrivato al casello autostradale di Prato est proveniente da Grosseto, diocesi che ha guidato per undici anni. Lì ad accoglierlo il predecessore, mons. Gastone Simoni, che ha lasciato l’episcopato pratese dopo 20 anni, e il vice sindaco Goffredo Borchi. Quattro motociclette della Polizia Municipale hanno scortato mons. Franco Agostinelli in piazza Santa Maria delle Carceri. Il canto dei giovani delle parrocchie, degli oratori e dei gruppi scout ha salutato l’arrivo del nuovo Pastore in città. Sono volati in alto anche tanti palloncini colorati. Una festa dunque, che è proseguita con il caloroso benvenuto del sindaco Roberto Cenni e del presidente della Provincia Lamberto Gestri. Poi insieme a loro e a tutti i giovani, mons. Agostinelli ha attraversato il centro cittadino arrivando in piazza Duomo dove ad aspettarlo c’era la comunità pratese riunita. Il primo atto, come previsto dal diritto canonico, è stato l’ingresso in cattedrale, la chiesa dell’ordinario diocesano. Ad accogliere mons. Agostinelli il capitolo dei canonici, il clero pratese e i diaconi. Alle 15,30, l’inizio della solenne concelebrazione eucaristica che si è tenuta in piazza, con l’altare montato su un grande palco posizionato sul sagrato della cattedrale. Presente l’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori, 12 vescovi toscani, e due vescovi amici venuti da fuori, mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, già vescovo di Arezzo quando mons. Agostinelli era vicario generale di quella diocesi, e mons. Giacomo Lanzetti, vescovo di Alba. Vescovi, sacerdoti pratesi, ma anche aretini e grossetani hanno concelebrato la messa che ha visto come rito introduttivo la presa in possesso della diocesi. Dopo la lettura pubblica della bolla papale di nomina di mons. Agostinelli a vescovo di Prato, mons. Simoni ha consegnato al suo successore il Pastorale, il bastone simbolo della guida della comunità. In piazza era rappresentata tutta la città e il territorio diocesano, con i sindaci di Prato, Vaiano, Vernio e Cantagallo e anche Emilio Bonifazi, primo cittadino di Grosseto. «Non temere!». Per ben quattro volte mons. Gastone Simoni, a inizio celebrazione, ha rivolto questo invito al suo successore. «Se è vero che la società pratese vive una crisi di carattere economico e gli effetti negativi di una globalizzazione non governata dalla carità, è altrettanto vero – ha sottolineato mons. Simoni – che a Prato ci sono famiglie, lavoratori, imprenditori, uomini e donne di cultura che hanno energie positive». Il Vescovo Gastone, ha consegnato al Vescovo Franco: «Una Chiesa viva, capace di cordialità». Nella omelia, la prima da vescovo di Prato, mons. Agostinelli è parso emozionato e subito si è rivolto alla piazza dicendo: «Vorrei poter incontrare tutti». E il proposito non riguarda solo la comunità ecclesiale, con i sacerdoti e i laici impegnati, ma tutti, «credenti e non credenti». Un desiderio espresso molto bene nelle parole: «È bello stare in mezzo alla gente, incontrare, ascoltare, condividere, tessere rapporti di amicizia e fraternità con tutti». All’offertorio sono stati portati all’altare prodotti tipici del territorio pratese: stoffa, olio d’oliva, pane (la bozza pratese), farina di castagne e formaggio. Nella preghiera dei fedeli è stata mostrata la reale composizione della città attraverso una invocazione letta in cinese, come simbolo delle tante e numerose comunità straniere presenti a Prato. Al termine della messa il nuovo Pastore è entrato in cattedrale per officiare la sua prima Ostensione. Mons. Agostinelli, accompagnato dal cardinale Betori, da mons. Simoni e dal sindaco Cenni, è saluto sul pulpito di Donatello per mostrare ai pratesi la reliquia della Madonna custodita a Prato: il Sacro Cingolo simbolo della città. Prima della benedizione apostolica, impartita insieme all’indulgenza plenaria, è stata data lettura finale dell’atto di immissione in possesso di mons. Franco Agostinelli, terzo vescovo residenziale di Prato dopo mons. Pietro Fiordelli e mons. Gastone Simoni. Prato ha il nuovo vescovo: in 4mila in piazza Duomo per monsignor Franco: “La Chiesa esca dal tempio e vada tra la gente” Si è appena conclusa la prima messa del nuovo vescovo di Prato Franco Agostinelli con l’ostensione straordinaria del Sacro Cingolo. Davanti alle autorità, alla chiesa pratese e a tanti fedeli che hanno affollato piazza Duomo (circa 4mila i presenti), monsignor Franco Agostinelli ha ricevuto il pastorale dal suo predecessare monsignor Gastone Simoni, prendendo così effettivamente possesso della Diocesi. “Non temere – ha detto monsignor Simoni – Prato è afflitta da una grave crisi ma ci sono energie positive in ogni aspetto della nostra vita. La Chiesa pratese è viva e unita”. Parole che sono riecheggiate anche durante l’omelia del nuovo vescovo che ha rivolto alle istituzioni locali un appello a collaborare “per il bene comune della gente”. Agostinelli, davanti a 17 vescovi toscani, compreso l’arcivescovo di Firenze Betori, ha detto di voler essere “segno di speranza per coloro che l’avessero perduta, essere voce di chi non ha voce”. Poi ecco le parole dedicate ai giovani, che l’hanno accolto in piazza delle Carceri e poi accompagnato nel tragitto fino alla cattedrale: “Guardando i vostri occhi – ha detto il vescovo – vedendo la vostra esuberanza, noi adulti ci sentiamo riconciliati con la vita”. In chiusura, a ricordare i suoi trascorsi da scout. Monsignor Agostinelli ha fatto proprio il motto del fondatore del movimento scoutistico Baden Powell: “Vorremmo continuare – ha detto – a portare il nostro contributo per poter dire al termine della nostra giornata, di aver lasciato il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”. Per chiudere con parole che sono anche un annuncio programmatico del proprio episcopato: “Ora è il tempo della Chiesa – ha detto – è tempo di uscire dal tempio per incontrare la gente dove questa vive; tempo della missione affidataci dal Signore Gesù. La Chiesa, la nostra Chiesa, è missionaria; esiste per educare e quindi per evangelizzare”. Le parole del nuovo vescovo Agostinelli durante la celebrazione d’ingresso: “Vorrei poter incontrare tutti, credenti e non credenti” «Vorrei poter incontrare tutti». E con «tutti» mons. Franco Agostinelli, nuovo vescovo di Prato, intende credenti e non credenti, «al di là delle ideologie che spesso dividono». Nel giorno dell’ingresso nella diocesi che è chiamato a guidare, il Vescovo Agostinelli risponde così al calore dei tanti pratesi presenti in piazza per la solenne celebrazione eucaristica. Una forte presenza che «mi impressiona – dice il Presule – e mi desta una certa qual preoccupazione perché mi dice del grande lavoro che mi attende ma mi gratifica perché siamo in tanti e perché siamo insieme a condividere lo stesso itinerario». Nella sua prima omelia come vescovo di Prato, mons. Agostinelli ha una parola per tutti. Per prima cosa ringrazia il suo predecessore mons. Gastone Simoni, «che mi consegna questa Chiesa bella». Alle autorità e ai rappresentanti delle istituzioni pratesi dice: «Abbiamo un percorso da condividere, al di là degli specifici ambiti di competenza, ed è il bene comune della gente». Mons. Agostinelli conosce la realtà di Prato e le difficoltà che sta vivendo la città e il suo distretto, «Io non ho e non posso e non debbo avere soluzioni ai tanti problemi sociali, economici e politici che affliggono la nostra società, ma vorrei solo essere accanto a voi (…) essere segno di speranza per coloro che l’avessero perduta, per essere voce di chi non ha voce». Affettuoso il saluto ai sacerdoti pratesi: «Vengo a voi con semplicità e vi sarò grato se vorrete accettarmi per quello che sono, con pregi e difetti»; a loro chiede: «Abbiate uno spirito di servizio generoso, la volontà di camminare tutti insieme, respingendo la tentazione dell’isolamento». Una parola anche per i seminaristi, definiti «il nostro futuro ormai alle porte». L’invito di mons. Agostinelli è a essere, quando saranno sacerdoti, «uomini veri prima di tutto, dalla forte personalità, dal cuore grande», affinché «sappiano stare con coraggio e competenza in mezzo alla gente e sappiano essere testimoni credibili del Signore». Esprime «stima e attenzione» per i laici impegnati nella comunità ecclesiale, «senza il vostro generoso aiuto la chiesa sarebbe più povera. La vivacità di una comunità – ha sottolineato il Vescovo – la si misura sulla vostra presenza». Mons. Agostinelli ha dedicato un pensiero ai giovani, a quelle centinaia di ragazzi e ragazze che lo hanno accolto in piazza Santa Maria delle Carceri al suo arrivo a Prato. «Voglio fin d’ora dirvi: abbiate fiducia; voi desiderata la felicità: il Signore è la felicità». E poi un consiglio preciso: «Evitate quella doppiezza che umilia la vita e dove spesso cadono inesorabilmente tanti vostri coetanei: bravi a scuola o all’università, poi la sera, la notte cambia il codice di vita, nella ricerca impossibile di una felicità effimera, in un bicchiere di vino, o in paradisi artificiali o in una corsa pazza per le strade della città e dei nostri paesi. Voi non siete così – ha detto il Vescovo – testimoniate questa diversità e non voltate le spalle a chi vi dice la verità sulla vostra vita e può dare risposte vere alle vostre legittime aspirazioni». Riferendosi alla solennità di questa domenica, Cristo Re, mons. Agostinelli chiede ai presenti: durante questo anno che ci è stato donato, l’abbiamo scelto veramente come nostro unico re»? Il Vescovo ricorda come il regno di Gesù «non è di questo mondo», «il suo mondo ha una logica diversa: una logica di pace, di benevolenza, di prossimità contro la logica di violenza che invece scandisce i rapporti tra tante persone». Per mons. Agostinelli questo però questo non deve essere un disimpegno, anzi, «il regno di Dio lo si costruisce qui ed ora» e a tutti i presenti dice: «Tentiamo di costruire un mondo dove la relazione torna possibile e dove si possa vivere con dignità». Tornando sui problemi della città e del territorio, i problemi del lavoro «che preoccupano tante famiglie», e nei confronti degli immigrati, dei giovani, degli anziani e delle persone malate, dei poveri «Vorremmo continuare a portare il nostro contributo per poter dire al termine della nostra giornata, di aver lasciato il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato». Nel raccogliere l’eredità di mons. Gastone Simoni, il nuovo Vescovo sa che nell’evangelizzare, «nell’uscire fuori dal tempio», «incontreremo momenti di difficoltà, momenti duri, ma noi non possiamo tacere: abbiamo una parola da dire e da dare ed è la parola di Gesù Cristo», ha concluso mons. Franco Agostinelli. Ingresso nuovo Vescovo, la cronaca della giornata La Chiesa di Prato ha un nuovo vescovo. Quest’oggi, domenica 25 novembre, mons. Franco Agostinelli ha fatto il suo ingresso solenne in diocesi. Intorno alle 14, in perfetto orario sul programma stilato dal Comitato accoglienza, il nuovo Pastore è arrivato al casello autostradale di Prato est proveniente da Grosseto, diocesi che ha guidato per undici anni. Lì ad accoglierlo il predecessore, mons. Gastone Simoni, che ha lasciato l’episcopato pratese dopo 20 anni, e il vice sindaco Goffredo Borchi. Quattro motociclette della Polizia Municipale hanno scortato mons. Franco Agostinelli in piazza Santa Maria delle Carceri. Il canto dei giovani delle parrocchie, degli oratori e dei gruppi scout ha salutato l’arrivo del nuovo Pastore in città. Sono volati in alto anche tanti palloncini colorati. Una festa dunque, che è proseguita con il caloroso benvenuto del sindaco Roberto Cenni e del presidente della Provincia Lamberto Gestri. Poi insieme a loro e a tutti i giovani, mons. Agostinelli ha attraversato il centro cittadino arrivando in piazza Duomo dove ad aspettarlo c’era la comunità pratese riunita. Il primo atto, come previsto dal diritto canonico, è stato l’ingresso in cattedrale, la chiesa dell’ordinario diocesano. Ad accogliere mons. Agostinelli il capitolo dei canonici, il clero pratese e i diaconi. Alle 15,30, l’inizio della solenne concelebrazione eucaristica che si è tenuta in piazza, con l’altare montato su un grande palco posizionato sul sagrato della cattedrale. Presente l’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori, 12 vescovi toscani, e due vescovi amici venuti da fuori, mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, già vescovo di Arezzo quando mons. Agostinelli era vicario generale di quella diocesi, e mons. Giacomo Lanzetti, vescovo di Alba. Vescovi, sacerdoti pratesi, ma anche aretini e grossetani hanno concelebrato la messa che ha visto come rito introduttivo la presa in possesso della diocesi. Dopo la lettura pubblica della bolla papale di nomina di mons. Agostinelli a vescovo di Prato, mons. Simoni ha consegnato al suo successore il Pastorale, il bastone simbolo della guida della comunità. In piazza era rappresentata tutta la città e il territorio diocesano, con i sindaci di Prato, Vaiano, Vernio e Cantagallo e anche Emilio Bonifazi, primo cittadino di Grosseto. «Non temere!». Per ben quattro volte mons. Gastone Simoni, a inizio celebrazione, ha rivolto questo invito al suo successore. «Se è vero che la società pratese vive una crisi di carattere economico e gli effetti negativi di una globalizzazione non governata dalla carità, è altrettanto vero – ha sottolineato mons. Simoni – che a Prato ci sono famiglie, lavoratori, imprenditori, uomini e donne di cultura che hanno energie positive». Il Vescovo Gastone, ha consegnato al Vescovo Franco: «Una Chiesa viva, capace di cordialità». Nella omelia, la prima da vescovo di Prato, mons. Agostinelli è parso emozionato e subito si è rivolto alla piazza dicendo: «Vorrei poter incontrare tutti». E il proposito non riguarda solo la comunità ecclesiale, con i sacerdoti e i laici impegnati, ma tutti, «credenti e non credenti». Un desiderio espresso molto bene nelle parole: «È bello stare in mezzo alla gente, incontrare, ascoltare, condividere, tessere rapporti di amicizia e fraternità con tutti». All’offertorio sono stati portati all’altare prodotti tipici del territorio pratese: stoffa, olio d’oliva, pane (la bozza pratese), farina di castagne e formaggio. Nella preghiera dei fedeli è stata mostrata la reale composizione della città attraverso una invocazione letta in cinese, come simbolo delle tante e numerose comunità straniere presenti a Prato. Al termine della messa il nuovo Pastore è entrato in cattedrale per officiare la sua prima Ostensione. Mons. Agostinelli, accompagnato dal cardinale Betori, da mons. Simoni e dal sindaco Cenni, è saluto sul pulpito di Donatello per mostrare ai pratesi la reliquia della Madonna custodita a Prato: il Sacro Cingolo simbolo della città. Prima della benedizione apostolica, impartita insieme all’indulgenza plenaria, è stata data lettura finale dell’atto di immissione in possesso di mons. Franco Agostinelli, terzo vescovo residenziale di Prato dopo mons. Pietro Fiordelli e mons. Gastone Simoni. L\'omelia integrale del uovo Vescovo si può leggere su: www.maliseti.it/allegati/omelia_ingresso_vescovo_agostinelli.pdf La fotogallery è di Damiano Fede è disponibile su: https://www.maliseti.it/index.php?mod=03_Gallery/308_25_nov_2012_nuovo_vescovo |